tasse casa di proprietà

Essere proprietari di casa, e decidere di dare l’immobile in affitto, significa andare incontro al pagamento di alcune tasse. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, e capire i passaggi da fare, per non avere problemi o incertezze in futuro per il pagamento delle tasse casa di proprietà.

In maniera molto semplice: per affittare la tua casa il primo step è la registrazione della locazione, entro 30 giorni dalla firma del contratto di affitto.

Successivamente si passa al pagamento di tre imposte:

  1. imposta di bollo;
  2. imposta di registro;
  3. imposta sui canoni di locazione.


Il proprietario però ha altre tasse casa di proprietà a cui far fronte, in quanto possiede un immobile (che può usare per sé, per i propri familiari, affittare a terzi, ecc.). Le tasse casa di proprietà sono:

  • Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche);
  • le addizionali regionali e comunali all’Irpef e la IUC (Imposta Unica Comunale), che a sua volta è formata da TASI (Tributo per i Servizi Indivisibili), IMU (Imposta Municipale Unica) e TARI (Tassa Rifiuti).

Tasse casa di proprietà: quali pagare per l’abitazione principale e per la prima casa

È importante prima di tutto fare una distinzione tra “abitazione principale” e “prima casa”, definizioni spesso confuse.

  • ABITAZIONE PRINCIPALE: è dove la persona in questione ha la residenza, o dimora abituale. Deve essere iscritto nel catasto edilizio urbano, come unica unità immobiliare. Grazie al certificato di residenza è possibile quindi attestare che il soggetto ha la residenza anagrafica in questa abitazione.

L’abitazione principale usufruisce di importanti detrazioni, tra cui Irpef e relative addizionali. Questo però solo nel caso in cui sia anche prima casa.

  • PRIMA CASA: è la prima abitazione di proprietà, all’interno del Comune prescelto. Prevede alcune agevolazioni fiscali tra le imposte indirette: è esente dal pagamento dell’IMU (a meno che non sia una casa considerata di lusso) e della TASI, anche per le pertinenze (come le tettoie, magazzini e box auto). L’unica imposta da pagare è la TARI, per lo smaltimento dei rifiuti. La prima casa può essere anche abitazione principale.

Quali tasse devi pagare se possiedi più di un immobile?

In questo caso la deduzione viene applicata solo per l’abitazione principale, in quanto collegata alla residenza anagrafica. In generale tutti gli immobili in aggiunta alla prima casa, vengono definiti “immobili a disposizione” che non vengono affittati ad un soggetto esterno, o che vengono dati in comodato gratuito a parenti.

Per calcolare le tasse casa di proprietà per questi immobili, bisogna fare una importante distinzione legata al Comune dove si trova questo secondo immobile:

  • se l’immobile a disposizione si trova nello stesso Comune dell’abitazione principale (e se non è stato concesso gratuitamente ad un familiare che ha trasferito la residenza): per calcolare Irpef e addizionali si applica alla rendita catastale l’aumento di 1/3, e la riduzione del 50%. Va versata anche la TARI per lo smaltimento dei rifiuti;
  • se l’immobile a disposizione si trova in Comune diverso: è dovuta solo l’IMU. Va versata anche la TARI.

Come si calcolano l’IMU e la TASI?

L’IMU è una imposta su immobili non affittati, riscossa dal Comune in cui si trova l’abitazione in questione. Come scritto in precedenza chi è proprietario di abitazione principale è esente da IMU. Mentre è soggetto al pagamento il proprietario, o chi usufruisce dell’immobile.

Per il calcolo di IMU e TASI è necessario seguire questi passaggi:

  1. rivalutare del 5% la rendita catastale dell’immobile
  2. moltiplicare il valore ottenuto per i seguenti moltiplicatori:
  • 160 per tutti i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria A/10 / Esempio: fabbricato A/2, rendita euro 320,00, valore imponibile = (€ 320,00 + 5%) x 160 = euro 53.760,00;
  • 140 per tutti i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;
  • 80 per tutti i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/10 e D/5;
  • 65 per tutti i fabbricati classificati nel gruppo catastale D, ad eccezione dei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5.

Per calcolare IMU e TASI è quindi sufficiente moltiplicare la base imponibile, per le aliquote previste dalla delibera comunale.

Tre casi fanno però eccezione, in quanto la base imponibile viene ridotta del 50%. Questi casi sono:

  1. fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili;
  2. fabbricati di interesse storico o artistico;
  3. immobili concessi in comodato d’uso a parenti.

Come fare per avere un aiuto

è possibile rivolgersi ad un commercialista (tradizionale o servizi online), o affidarsi a portali online che offrono la possibilità di effettuare questo calcolo, come AmministrazioniComunali.it (link diretto alla pagina di calcolo).

Tasse casa di proprietà: che cos’è e come funziona la TARI

La Tari è la nuova imposta comunale che si paga sui rifiuti. Introdotta nel 2014 con la legge di stabilità, ha sostituito le vecchie Tares e Tarsu. Tutti i proprietari di immobili sono tenuti al suo pagamento, anche se l’immobile è vuoto e non affittato.

Ci sono alcuni casi specifici che rendono l’immobile esente dal pagamento, per esempio nuclei familiari con ISEE inferiore ai 6 mila euro o immobili in cui non siano attivi contratti di utenze, come luce, acqua ecc. Considerando che il pagamento della TARI varia da comune a comune, invitiamo a contattare l’ufficio tributi del proprio comune per chiedere delucidazioni in merito ad eventuali esenzioni, pagamenti, classificazione della casa ecc.

Per esempio ci sono comuni come Roma, in cui la Tari viene pagata in due rate, altri dove il pagamento può essere suddiviso in tre rate, o pagato in un’unica soluzione. Esempio -> Tari nel Comune di Milano.

Quanto si deve pagare? La quota della TARI si compone così:

  • una cifra fissa;
  • una cifra variabile da comune a comune, e stabilita ogni anno a seconda della destinazione d’uso.

Queste cifre andranno successivamente moltiplicate per i metri quadrati e, nel caso di immobili ad uso residenziale, per il numero di componenti del nucleo familiare.

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